July 08, 2011

Tremonti in trouble (The Economist) - Itanians famous all over the world

Economist GIULIO TREMONTI is a crucial figure in Silvio Berlusconi’s conservative government: a guarantor for the markets of the fiscal rigour that has so far kept Italy out of the debt crisis sweeping the euro zone periphery. Until now, moreover, Mr Tremonti has been untainted by the financial and sexual scandals that have besmirched the prime minister and several members of his administration.

But on July 7th a scandal involving allegations of graft in high places came uncomfortably near his door. It was announced that judges in Naples had issued an arrest warrant for one Marco Milanese, a lawmaker accused of corruption who, until nine days earlier, was Mr Tremonti’s political adviser and one of his closest associates. Worse was to come. Since Mr Milanese is a member of the Chamber of Deputies, the lower house of the Italian parliament, he cannot be arrested immediately and so the prosecutors have had to apply to parliament for leave to proceed.

According to Italian media reports, the documents accompanying their request showed that Mr Milanese was paying the €8,500 ($12,200) a month rent on the apartment used by the finance minister in Rome. Shortly afterwards, Mr Tremonti issued a statement acknowledging that he had “accepted the offer made to me by [Mr] Milanese for the temporary use of part of the property”. He said that, after finding out about the prosecutors’ initiative, he would change his arrangements “as of this evening”.

It remains to be seen whether that will be enough to distance him from a scandal that clearly has a long way yet to run. In an earlier statement of their own, the prosecutors said Marco Milanese was wanted on suspicion of having supplied confidential official information to a businessman in return for “significant cash payments and other gifts such as expensive watches, jewels, luxury cars (Ferrari and Bentley) and holidays abroad”. He was also alleged to have given jobs in firms controlled by the finance ministry to two other men in return for favours.

Caught on camera
The arrest warrant for Mr Milanese was the latest in a string of embarrassments for the finance minister this week. Earlier in the day, the web site of La Repubblica, a daily, made available a video recording of a press briefing by ministers in which Mr Tremonti was unwittingly caught describing one of his cabinet colleagues as a “moron”.

The briefing was held to provide details of a four-year, €40 billion package of deficit-cutting measures drawn up by the Treasury. On July 4th it was discovered the bill contained a measure—subsequently withdrawn—that would have allowed Fininvest, the core firm in Mr Berlusconi’s business empire, to suspend the payment of compensation of up to €750 million. Mr Tremonti has since intimated that the clause was sneaked into the legislation by the prime minister’s office. But Mr Berlusconi said it had been discussed in cabinet and that his finance minister had regarded it as “sacrosanct”.

Read on: As Tremonti struggles to rein in the deficit, Berlusconi attempts a shameless budget manoeuvre

Credits: The Economist

May 02, 2011

Breakin' News: Osama Bin Laden killed in Pakistan - USA celebrating

Bin-laden
L'annuncio degli Stati Uniti: il leader di Al Qaeda colpito in un attacco di truppe americane di terra. Si trovava in un accampamento ad Abbotabad, fuori Islamabad, in Pakistan. Insieme a lui sarebbero stati uccisi anche altri membri della sua famiglia. L'annuncio del presidente Obama: "Operazione durata mesi, ho ordinato oggi l'intervento quando abbiamo avuto abbastanza informazioni di intelligence. E' il risultato più importante nella nostra lotta ad Al Qaeda. La battaglia non è finita, rimaniamo vigili. Ma la nostra guerra non è contro l'islam". L'uccisione a 3.519 giorni dagli attentati dell'11 settembre 2001. I militari Usa mostreranno il suo corpo. Una folla già radunata fuori la Casa Bianca scandisce: "Usa, Usa" e canta l'inno nazionale.

dall'inviato di Repubblica ANGELO AQUARO

La notizia è stata data dalla Casa Bianca alle 5:36 ora italiana

April 24, 2011

...quando Mediaset si avvale dell'opera di una dotta studiosa di grafologia - Candida Livatino - risate e pernacchie sono in agguato...

Quando la necrofilia di certe trasmissioni Mediaset va fuori giri... E' quanto è capitato (e ci fa piacere), al necrofilo ufficiale di Rete4, Salvo Sottile, ed alla sua "grafologa" di riferimento, la ex bellagnocca Candida Livatino, che si produce in una sofisticata analisi grafologica su una roba scritta... al PC, Ecco come riferisce il gustoso episodio da "dì di festa" [Il Fatto Quotidiano]

Gli aficionados della trasmissione Chi l’ha visto, in onda ogni mercoledì su Rai 3, avranno notato che circa a metà della puntata del 20 aprile la conduttrice, Federica Sciarelli, ha denunciato una perla sconcertante e scandalosa, meritevole di essere annoverata tra le figure barbine più agghiaccianti del giornalismo nostrano. Stiamo parlando della tragica vicenda delle sorelline svizzere, Alessia e Livia Schepp, rapite dal papà, poi suicidatosi, e inghiottite in un buco nero.

Il 16 febbraio Chi l’ha visto aveva mostrato la cartolina che Matthias Shepp, papà delle bimbe, aveva inviato da Marsiglia alla ex moglie, Irina Lucidi. Raffigurava un coniglietto e sul retro il testo recitava: “Senza di te non posso vivere. Mi manchi tanto… ma è ormai troppo tardi”. Le parole che campeggiavano nella cartolina e che sono state esibite dalla Sciarelli non erano ovviamente nella versione originale: sono state tradotte in italiano dalla redazione della trasmissione, visto che Schepp e l’ex moglie comunicavano in lingua tedesca, e successivamente sono state rielaborate digitalmente con un computer. Papale papale, si trattava di una semplice ricostruzione finalizzata all’informazione, il che, ad un occhio attento, risultava abbastanza lapalissiano.

Il font adottato nella versione proposta dalla trasmissione di RaiTre è il Segoe Script , carattere appartenente alla famiglia dei font Segoe griffati Microsoft. Il fatto che quella scrittura fosse generata da una macchina, e non da una mano, era intuibile ad occhio nudo: era sufficiente notare gli allineamenti perfettamente regolari delle lettere, la misura esatta dell’interrigo, la dimensione uniforme dei puntini di sospensione. Ma non dev’essere risultato tale a due periti grafologi, contattati da alcune redazioni giornalistiche, come ad esempio quella di un telegiornale nazionale.


Livatino-ingrifato
La "Grafologa" e l'Ingrifato

Il riferimento inevitabile è al Tg5, che neppure due giorni dopo la trasmissione della Sciarelli ha costruito un inutile e infondato scoop per svelare, sulla base di quella ricostruzione digitale di Chi l’ha visto, la personalità di Matthias Schepp. E via, allora, alla fiera delle scempiaggini: secondo la grafologa Candida Livatino, contattata dal tiggì biscionato, Schepp appare calligraficamente come un individuo diviso a metà, afflitto da “un’aggressività latente” e dal vizio di “soffocare le emozioni”. E’ provato chiaramente dall’“angolosità” e dall’“attaccata”.

Alcuni internauti affermano di aver assistito ad un simile dispiegamento di grafologi anche in altre trasmissioni Mediaset (in una di queste, un grafologo/a ha sentenziato, dopo aver duramente periziato il font di un programma di videoscrittura, che nella psiche di Schepp viveva una spiccata componente femminile). La stessa Federica Sciarelli, senza esplicitare i nomi degli scopiazzoni, premette ironicamente di essere contenta che la sua trasmissione sia “copiata sfacciatamente”. Non essendoci un format simile a quello di Chi l’ha visto nella lande Rai, come non pensare al trittico televisivo di Silvio?

Tra le tante trasmissioni che affollano il palinsesto Mediaset, spicca, tra i papabili cloni del programma di Rai 3, Quarto Grado, programma di approfondimento di cronaca nera, che in più occasioni ha riservato la propria attenzione alla tragedia di Alessia e Livia Schepp. Anche il conduttore Salvo Sottile avrà richiesto il consulto di un grafologo? Si può sempre setacciare il portale Mediaset e guardare l’archivio dei filmati della trasmissione. Ma purtroppo sul sito di Quarto Grado i video di due puntate, quelle del 25 marzo e del 1 aprile, entrambe dedicate alla scomparsa delle gemelline, sono stati rimossi. E’ solo una coincidenza?

Grazie a Fabmind e ad Abc di It.media.tv

Come promesso, riportiamo alcuni divertenti ed informati commenti postati da JeSuis Stephanie su facebook:

Candida Livatino, la grafologa contattata dal biscione, collabora con Mattino Cinque e Pomeriggio Cinque e con le testate giornalistiche del gruppo Mediaset per l’analisi grafologica dei personaggi al centro di fatti di cronaca. Scrive, sugli stessi temi, per alcune testate Mondadori, in particolare per il settimanale Panorama. Ha una sua rubrica sul mensile di attualità economica Business People di Editoriale Duesse, nella quale spiega a manager e imprenditori i segreti della grafologia per utilizzarli nel mondo degli affari. Sul mensile Az Franchising analizza, sempre dal punto di vista grafologico, le tematiche relative alla selezione, alla mobilità ed alla gestione delle risorse umane in azienda. ...http://www.livatinocandida.it/

...CHISSA' SE HA FATTO L'ANALISI DELLA GRAFIA DEL PREMIER...

Quando la Livatino fece una fantastica analisi al suo "donatore di lavoro" Emilio Fede

...era il 2006. Durante il TG4 Fede, nell’annunciare la rubrica di grafologia ha, detto esattamente :
«La grafologia a cura della PREZIOSA Candida Livatino…». Poi ha finto di stupirsi che il profilo preso in esame fosse proprio il suo. Questo il testo della lettera autografa :

Cara Candida ancora, una volta “insieme”, per tentare di capire che “pesce” sono, o cosa mi riserva il futuro,anche se, spesso, è meglio non saperlo. Grazie, ciao. Tuo Emilio Fede

Questa l’analisi :

«Per prima cosa guardiamo lo scritto nel suo insieme, la cosa che colpisce di più, è il modo in cui viene occupato il foglio. Lo scritto inizia vicino al margine sinistro, e riga dopo riga, si sposta verso destra, ritorna poi un po’ a sinistra per posizionarsi nelle ultime righe al centro. Come ricorderete, il LATO SINISTRO indica il PASSATO, il CENTRO il PRESENTE e a DESTRA c’è il FUTURO. (...caspita... il futuro sono Bossi e La Russa... NdR)

L’interpretazione è semplice: Fede, si stacca a piccoli passi dal passato, ci ritorna per un attimo, riflette, per poi trovare una sua collocazione nel presente, per assaporare giorno dopo giorno ciò che la vita gli offre. L’analisi della scrittura ci dà parecchi spunti. Per ragioni di tempo mi soffermerò su uno solo dei segni presenti nello scritto: l’APERTURA OCCHIELLI.

Alcune lettere minuscole risultano APERTE, in quanto il movimento di chiusura non è stato completato in alto. Lo possiamo vedere nella seconda “A” di “Candida” , nella “O” di “ancora” e nella “O” di “cosa”. E’ un segno che fa parte del mondo delle pulsioni e ci dice che Emilio è desideroso di attenzioni e tenerezze in campo affettivo e se corrisposto sa dare molto. Una persona dall’animo sensibile, portata ad aiutare gli altri... [...] C’è poi un’altra particolarità nella firma : la posizione. Come noterete è posta sulla parte destra del foglio a testimoniare, come Emilio nel sociale, si proietti con decisione verso il futuro»..

...caspita!... e dire che anch'io, inconsapevolmente, firmo "a destra", da quando ho imparato a scrivere! Credo come il 99% degli italiani! Dobbiamo ravvederci, ed iniziare a firmare a sinistra, altrimenti resteremo proiettati verso il futuro, come Emilio Fede, e - come disse Nanni Moretti - non vinceremo MAI! Tafanus

October 31, 2010

Silvio Berlusconi gave me €7,000, says 17-year-old belly dancer

Karima Keyek, known as 'Stealer of Hearts', claims prime minister offered her cash and jewellery at Valentine's dinner

karima keyek
Karima Keyek says Berlusconi behaved towards her like a father: 'It is the first time in my life that a man has not tried to take me to bed.'

The latest sex scandal threatening Silvio Berlusconi has deepened after a 17-year-old Moroccan belly dancer linked to the Italian prime minister said he had given her €7,000 and jewellery when she sat next to him at a Valentine's Day dinner held this year for 10 women at his mansion near Milan.

The girl, named in the Italian media as Karima Keyek but known more widely by her stage name Ruby Rubacuori, or Stealer of Hearts, denies sleeping with Berlusconi.

"It the first time in my life that a man has not tried to take me to bed. He behaved like a father, I swear," she told La Repubblica from Genoa, where she is hiding out in an apartment allegedly lent to her by a former porn star.

But she has painted a vivid portrait of private parties held by the 74-year-old prime minister, known by the Italian media as lavish affairs that often transformed into "bunga-bunga" sessions involving after-dinner sex between male and female guests.

In La Repubblica yesterday, Keyek said her host had told her not to come to see him any more after discovering she was not, as she had claimed, 24. "Berlusconi said he had had enough problems in the past with another underage girl," she said.

Keyek told Oggi magazine: "Silvio took me upstairs. He wanted to help me. He told me that he wouldn't ask anything in return.

"He gave me an envelope with €7,000 in it and I told him I dreamed of gaining Italian citizenship and becoming a policewoman." She told La Repubblica: "It was like going to the church charity where they give you a bag of shopping."

Last year Veronica Lario, the premier's second wife, accused him of "frequenting minors" and announced she was leaving him after he attended the 18th birthday party of aspiring model Noemi Letizia. Berlusconi claimed to be an old friend of the girl's family. His popularity was boosted by the rescue effort in earthquake-stricken Abruzzo. He also managed to shrug off later claims by escort Patrizia D'Addario that he had slept with her.

The new revelations echo lurid tales of Berlusconi's gifts of jewels and cash to women at the parties D'Addario attended in Rome in late 2008. But they come amid a slump in his approval ratings sparked by the defection of his ally Gianfranco Fini, a rise in unemployment and the return of the Naples rubbish crisis, which he claimed to have solved.

The revelations have once again sparked speculation about his fitness to lead: Catholic magazine Famiglia Cristiana queried his mental health on Friday, referring to his wife's fear that he had an "uncontrollable" illness, "permitted, or even encouraged, by his power and his enormous wealth".

Confronted last week by the media furore over the latest scandal, Berlusconi has tried to laugh off criticisms of his lifestyle. "I am a playful person, full of life. I love life, I love women," he said. But he has denied the part of the scandal reportedly of most interest to prosecutors: claims that he pressured Milan police to release Keyek when she was arrested on suspicion of stealing €3,000 from a friend in May.

Yesterday the respected Corriere della Sera newspaper reported that Berlusconi had personally informed a senior police official that Keyek was related to Egypt's President Hosni Mubarak. Berlusconi says he merely told police he was dispatching a colleague to take temporary custody of Keyek should she be released.

Berlusconi sent Nicole Minetti, a half-English TV showgirl turned dental hygienist who reportedly caught Berlusconi's eye when she treated his teeth and was made a regional councillor for his Freedom People party in March. "The girl had recounted a tragic story involving fleeing from shelters and finding herself in the street with her suitcases. Berlusconi stepped in," Minetti told the Observer.

Brought up in Sicily, Keyek says she ran away from home when her father announced an arranged marriage for her with a 49-year-old man, a claim her father denies. In Milan she met showbusiness agent Lele Mora, who reportedly introduced her to Berlusconi's circle. Mora, Minetti and Emilio Fede, a TV presenter and Berlusconi confidant, are all being investigated for alleged aiding and abetting of prostitution.

For her part, Keyek has said she is now intent on writing an autobiography with a chapter devoted to her relationship with her former dinner host. There are many people who would like to see her tell the full, unexpurgated tale.

"I am not surprised at all by this story. It is the same thing a year on, and my advice to Ruby is tell the whole truth right now," D'Addario told the Observer, claiming that the system of sex and favours she exposed in Berlusconi's inner sanctum showed no sign of waning. "He still likes women and they still want a future in TV or politics. It's a winning combination."

Tennis: Flavia Pennetta and Gisela Dulko on top of the world


Pennetta-dulko-doha1 DOHA, Qatar - Gisela Dulko and Flavia Pennetta put the finishing touches on their dynamite doubles season on Sunday night, beating Kveta Peschke and Katarina Srebotnik, 75 64, for their biggest career title in Doha.

Dulko and Pennetta, already winners of six titles this year and the No.1 seeds at the prestigious season-ending WTA Championships - Doha 2010, faced set point at 4-5 in the first set, but Pennetta conjured up a strong first serve that drew a forehand return error from Peschke; Dulko and Pennetta then went on an eight point tear, winning the next two games at love to tuck away the opening set.

The second set stayed on serve until the fifth, sixth and seventh games, all of which were breaks - with Srebotnik, Pennetta and Peschke all losing serve. But Dulko never did, leaving the No.1 seeds up a break the rest of the set - Pennetta served it out, building a 40-0 lead and cliching it on the second match point.

"We never expected to be here", Pennetta said on court after the match. "It's amazing to be here, and especially with Gisela with me, it's unbelievable."

"I'm so happy. I can't believe it," an ecstatic Dulko added. "We've had such a good year and to finish like this is unbelievable. I'm so happy and so proud right now. And I'd like to thank Flavia for all of her support over the years."

[...] "We're very happy despite the loss today", Srebotnik said. "We felt this would be our title but we have to give credit to Gisela and Flavia, they played so well and no doubt deserve it. The better team won today. We are happy to have been in the final though - it was really a great achievement for us"-

(Credits: wtatour.com)

June 24, 2010

Lega Cogliona, Roma non perdona!

Carroccio sprecone: Scuole di dialetto. Arredi d'oro. Ricchi corredi per le ronde. Fumetti storici pieni di errori. Così la Lega usa i fondi pubblici

...a volte ti chiedi se siano prevalentemente dei cretini provocatori, o dei provocatori cretini... In questo mare magnum di idiozie, c'è da farsi venire le vertigini... una sorta di incontrollabile labirintite. Poi all'improvviso capisci. E' quel senso di nauseato stupore che ti prende quando rifletti sul fatto di avere lo stesso passaporto di un Luca Zaia, della famigghia Bossi, del disaparecido Speroni, del dentista Calderoli, del nonsocosa Borghezio, dei giovani cretini parlamentari ed europarlamentari specializzati in talk-shows televisivi. Ecco perchè sono grato - ma non troppo - all'amica nonnaMana, per avermi segnalato questo irresistibile articolo. Che serve, come direbbe "Il Trota", a lanciare un monitor ai potenziali cretini in arrivo, e a spezzare un'arancia a favore di coloro che finora hanno resistito al cretinismo dilagante in camicia verde muffa. Tafanus

Espresso Di Alberto da Giussano, ferisce più la penna della spada. Satinata, punta extrafine, dannatamente pericolosa, è l'ultima trovata propagandistica della Lega nel suo feudo del Nord-est. Centinaia di biro griffate con il "Sole delle Alpi", che sparano litri di peperoncino sugli immigrati pericolosi. E soprattutto fanno campagna elettorale nelle borsette firmate delle elettrici. Le donne non devono più temere, perché nel lungo elenco di sprechi targati Carroccio c'è pure questo sofisticato arnese. Il veleno è un estratto di pepe rosso in percentuali conformi alla normativa comunitaria, recitano le istruzioni. Il getto spara fino a due metri con precisione svizzera. E come al solito, a pagare ci penserà Pantalone.

Che mai volete che sia qualche migliaia di euro magari tagliati dai bilanci della polizia, se nel corpo a corpo con l'aggressore si potrà sfoderare l'arma con le insegne di Bossi? Non sono le cattedrali nel deserto a cui ci ha abituato la Prima Repubblica. Né le maxi tangenti girate all'imprenditore di turno. Il verbo leghista ha un accento diverso da Roma anche quando spende male. Sembrano pochi spiccioli, ma quei rivoli di denaro pubblico che si sommano ad altri rivoli senza farsi notare, una volta a valle formano un lago di sprechi local sempre più profondo.

C'è di tutto nelle pieghe dei bilanci targati Lega Nord. E il colpo di grazia lo danno quasi sempre i capitoli caldi del gergo padano: cultura, prodotti locali e sicurezza. Che non scatenano solo le polemiche, come nel caso dell'Inno di Mameli sostituito in Veneto con il Va' Pensiero. Ma soprattutto esborsi di soldi. Sempre pubblici. Gli scolari lombardi forse non sanno che il fumetto camuffato da libro di storia che si sono visti distribuire qualche tempo fa è costato alla Regione 105 mila euro per 10 mila copie. Un bell'elenco di refusi storici, forse non voluti, ma pagati a caro prezzo: le incisioni rupestri dei Camuni datate 3000 dopo Cristo (sic!), un passaggio che sembra attribuire la strage di piazza Fontana ai sessantottini, i galli che cantano "we are the padan cocks" e Garibaldi che scompare dalla storia dell'Unità d'Italia.

A Trieste c'erano arrivati per primi con una legge ad hoc sulle origini celtiche del popolo friulano, costata 6 miliardi di vecchie lire e documentari etnici da 200 mila euro a botta. Senza contare lo studio della lingua locale nelle scuole, costato finora oltre 35 milioni anche grazie ai baracconi come l'Arlef, l'Agenzia regionale che lo gestisce, dove fra presidente e cda le poltrone sono cinque volte i dipendenti, per un costo mensile di quasi 100 mila euro.

Zaia-luca1 In Veneto le polemiche sono esplose lo scorso marzo in piena campagna elettorale. Nemmeno l'ex ministro leghista Luca Zaia, eletto governatore a furor di popolo, lesinava in quanto a spesa pubblica proprio nei giorni in cui il Senatùr tuonava da Gemonio ordinando ai suoi di "portare le forbici in Regione per tagliare gli sprechi".

Chi ha sfogliato la rivista "Il Welfare", stampata da Buonitalia spa (società partecipata dal ministero delle Politiche agricole) e costata alle casse pubbliche 5 milioni di euro, avrà di certo apprezzato il book fotografico del nuovo Doge, distribuito a migliaia di famiglie venete. Ritraeva Zaia in differenti mise: dal gessato allo sportivo, fra bottiglie di vino, formaggi e salumi. Se poi qualcuno non l'avesse ricevuto, bastava dare un'occhiata al portale del ministero. Fino alla notte del 18 marzo, denuncia un esposto alla Procura di Padova, vi comparivano i manifesti elettorali del ministro. Cliccandoci sopra, poi, l'utente-navigatore veniva collegato al sito della campagna elettorale sotto lo slogan "Prima il Veneto". Sempre al ministero, gli statali in orario di lavoro garantivano la visione in rete di spot elettorali, messaggi politici, materiali personali del candidato leghista. Caricati dall'utente "Mipaaf", che altro non è che la sigla del dicastero romano.

C'è pure un taglio del nastro che ha scatenato la bufera. Quello, sempre voluto dalla Lega, del faraonico palazzo della Provincia di Treviso all'ex manicomio di Sant'Artemio. Un appalto che doveva costare 35 milioni di euro, ma che è lievitato fino a 80 milioni. E se qualcuno ripete che sono aumenti fisiologici, lo scontrino degli arredi parla chiaro: 12.840 euro sonanti per un solo tavolo e 531.426 euro per le sedie. Al punto che l'Italia dei Valori proclamò il "No spreco day", ricordando i tanti, si fa per dire piccoli, sperperi leghisti: la grigliata da 70 mila euro per lanciare le vacche venete o i tour promozionali dei prodotti Doc con sponsorizzazioni milionarie.
(di Tommaso Cerno - l'Espresso)

June 23, 2010

don Aldo Antonelli, e la Porta Santa della Perdonanza, all'Aquila.

Ricevo da don Aldo Antonelli questo scambio di opinioni con un suo amico romano, Massimo:

Caro don Aldo,

senz’altro sarai informato meglio di me, ma qualche giorno fa gli Aquilani (che l'altro giorno hanno bloccato l’A24, ed era ora) hanno accolto a suon di fischi e megafoni incavolati i lestofanti bertolaso guido e letta giovanni, improvvidamente giunti all’Aquila per inaugurare lo smantellamento delle impalcature che coprivano la bella facciata di Santa Maria di Collemaggio, da poco messa in sicurezza (ci sono entrato due domeniche fa ed è meglio che niente, ma viene letteralmente da piangere, a vedere i danni).

Un’impresa nella quale i due non possono rivendicare merito alcuno, a conferma che non ci si perita di “mettere il cappello” su qualsiasi evento in grado di procurare un attimo di pubblicità. Ma poiché non c’ero, gli amici del posto mi hanno oggi informato che, allo scopo di sottrarli a un temuto linciaggio, magari “morale”, i religiosi della basilica non avrebbero trovato di meglio che farli passare dalla Porta Santa.

Mi domando come vedi la cosa tu, credente e “ordinato”, se persino io, non-credente, ma in possesso degli strumenti indispensabili per interpretare l’atto alla luce della tradizione e della cultura cristiane, arrivo a leggervi una plateale contraddizione non solo di “forma”, pure oltre il limite della “blasfemia”; delle due l’una, infatti: o la Porta non è Santa, e allora cos’è il “chiasso” che vi si orchestra intorno al tempo della Perdonanza? Oppure lo è, e di nuovo allora siamo alla negazione della verità ritenuta tale in piena convinzione, che migliore definizione di “bestemmia” non troverei.
Cordialità. Massimo - Roma
Caro Massimo,

delle due la prima: la porta non è santa! Per un cristiano, con l'Incarnazione del Verbo è venuta meno la distinzione tra sacro e profano. Gesù, l'Uomo-Dio, ha abbattuto in sè questa barriera, e tutta la storia è diventata al tempo stesso storia sacra e storia profana!

Nel vangelo si legge che alla morte di Gesù "il velo del tempio si squarciò". Come a dire che con la morte di Cristo cade il sipario, o meglio la barriera che divide il sacro dal profano. Il concetto di sacralità è esso stesso anticristiano, caro Max. Noi cristiani crediamo nel procedimento inverso a quello del sacro. Se per i "pagani" (ma quanti cristiani sono ancora pagani?) sacro è ciò che viene sottratto all'uso comune dell'uomo e riservato alla divinità, cosa ci ha a che fare ciò con il cristianesimo in cui il "mistero" principale della fede è Dio che si fa uomo (l'Incarnazione), cioé Dio che si sottrae alla sua solitudine ieratica e diventa essere comune a disposizione dell'uomo?

Nel cristianesimo Dio si sottrae alla sacralità mettendosi, in Cristo, a disposizione dell'uomo! Sul numero 6 di MicroMega 2005 padre Vinicio Alabens scriveva e lamentava: "Storicamente, stiamo ricostruendo quello stesso apparato che ha ucciso Gesù di Nazareth e che era fondato sulla sacralità come separatezza dal mondo, dalla vita delle persone"
Buona giornata. Aldo

Aldo Antonelli

June 22, 2010

Per non dimenticare: Il magnifico mondo immaginario di Silvio, rimasto nel cassetto dei sogni e delle mancate promesse

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Grandi opere, riforma fiscale, giustizia rapida, stato digitale, scuola moderna. Ecco l'Italia del 2010 garantita agli elettori (gonzi) da Berlusconi. E mai realizzata
(di Marco Damilano e Denise Pardo - l'Espresso)

Espresso Ponti, strade, porti e faraonici tunnel verso l'Europa. Uno Stato leggero, iper tecnologico, digitale. Un Parlamento finalmente snello. Una giustizia rapida con le norme riscritte da capo. E poi il Piano per il Sud, e soprattutto, la realizzazione dello slogan della vittoria, il lasciapassare per la Storia, la Rivoluzione Liberale. Via le tasse e, signore e signori, un Codice Fiscale Unico al posto di 3 mila leggi. Dopo Giustiniano e Napoleone, il Codex Berlusconi, uomo sobrio, cortese, animo bucolico e agreste.

Berluscone-checozzalone

Italia 2010, il paese che non c'è. Il paese dei sogni? No, il paese di Silvio. Quello che aveva garantito nel 2001 con il libro spedito alla vigilia della campagna elettorale nelle case degli italiani per presentare lo Stato che avrebbe costruito in dieci anni, a immagine e somiglianza della sua vita e della sua vis. Ben più che un programma, un album di famiglia, una tavola delle leggi, la proiezione di quello che sarebbe diventata l'Italia sotto la sua guida.

Il titolo, indimenticabile, "Una Storia Italiana". Dieci anni dopo, il Decennio si rivela per quello che è, una storia all'italiana: biografie candeggiate, promesse mirabolanti, progetti grandiosi. Tutto ancora da fare. "Prima della fine della legislatura arriveremo a un codice unico di norme fiscali", annuncia con l'aria di chi ne ha inventata una clamorosa il 9 giugno alla Confartigianato. Platea di personcine davvero educate o un bel po' smemorate. Infatti, la stessa scena si era ripetuta nello stesso posto due anni prima, e forse due anni prima ancora. Di certo era una delle cinque grandi missioni per cambiare il Paese. "Ecco l'Italia nuova, il progetto della Casa delle libertà, l'Italia del 2010", annunciava il cahier berlusconiano nella primavera 2001, quando Obama era solo un avvocato di Chicago, un caffè costava 800 lire e le Twin Towers erano ancora al loro posto. Invece del mondo nuovo, resta un diluvio di leggi ad personam, nessuna grande opera, solo se si escludono lifting e trapianti di capelli.

Per tutti gli altri gli anni sono passati (invano), lui si comporta come se fosse sempre ai blocchi di partenza, come se fosse l'Anno Zero di Silvio. Nel 2000 aveva decretato: via l'Irap, "che io chiamo imposta rapina". Al massimo due aliquote, una al 23 e una al 33, poi esenzione totale per famiglie con redditi bassi. Fatto e stampato. Ma qualcosa deve essere andato storto. Perché due mesi fa, il Presidente Annunciatore ha preso un altro impegno solenne: "La prima cosa che faremo sarà pensare alle famiglie numerose". E la seconda? Indovinate: via l'imposta rapina. Peccato che, ha fatto sapere Giulio Tremonti, costi almeno 40 miliardi di euro e serva a finanziare la sanità. Un dettaglio per il Cavaliere: quando andrà al governo, allora sì che vi farà vedere come si fa. Nell'attesa, le due aliquote sono rimaste nel libro dei sogni: "Le faremo entro la fine della legislatura", ha ribadito il 27 marzo, "come da me immaginato nel '94".

Berlusconi-cazzate
Il Cazzaro di Arcore

Appunto, l'immaginazione al potere. "Meno tasse uguale più investimenti uguale meno disoccupazione uguale più ricchezza", recitava a inizio decennio. Al termine del decennio l'equazione è esattamente invertita: più disoccupazione, meno investimenti e la pressione fiscale in aumento: nel 2009 è salita al 43,2, tre punti sopra la media europea, "caso unico tra le grandi economie", sottolinea perfino il compassato Istat. Beh, almeno un record è stato raggiunto.

Grandi opere nel 2000? Grandi opere nel 2010. Le stesse. Per forza, non sono state mai fatte. Eh sì che non si è mica stati con le mani in mano. Prendiamo la grande opera per eccellenza, il Ponte sullo Stretto di Messina: "I lavori sono già partiti con puntualità", ha dichiarato orgoglioso il ministro Altero Matteoli, otto anni dopo il primo decreto. Peccato che non sia vero, il cantiere non è stato ancora aperto, si comincia solo a lavorare, forse, sulla linea ferroviaria di Cannitello. A furia di annunci, il ponte è diventato la cattedrale al governo del non fare. Come la Salerno - Reggio Calabria: il Dpef 2002 del governo Berlusconi giurava che l'ampliamento sarebbe terminato nel 2006, in tempo per le elezioni. Ora si punta al 2013: altro anno elettorale. Il Mose di Venezia: prima pietra nel 2003, ora a fatica a metà strada avendo già consumato quasi tutto lo stanziamento: 3,2 miliardi di euro già spesi su 4,2. La sola infrastruttura portata a termine è l'ampliamento by Anemone del patrimonio immobiliare dell'ex ministro Pietro Lunardi, l'uomo dei tunnel. Un professionista delle ristrutturazioni: le sue.

In sala d'attesa anche il Meridione. "Attuazione del Piano per il Sud, chiave di volta dello sviluppo nazionale", proclamava Silvio nel programmone. Per nove anni non se n'è saputo più nulla. Si è via via trasformato in una svaporata Banca per il Mezzogiorno e in una cabina di regia per i fondi europei. Poi, nell'estate 2009, la bomba: "Il piano è pronto". Decennale, ancora una volta: da qui al 2020, il rinascimento meridionale è assicurato. A dare il definitivo annuncio, il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola: "Il Piano Berlusconi sarà pronto entro poche settimane", avvisa a metà 2009. "Entro la fine dell'anno", corregge a settembre. "Entro l'estate", ritorna sul luogo del delitto il 28 aprile. Le ultime parole: due giorni dopo si è dimesso da ministro.

Una-storia-italiana Italia 2010: nessuna "rivoluzione copernicana" all'orizzonte. Non si può dire lo stesso di Silvio 2010. O dieci anni fa non l'hanno raccontata tutta. Oppure quest'uomo è cambiato. Nel 2001 vagheggiava sui libri de chevet come "il Disprezzo del mondo" di Erasmo da Rotterdam, "Lo spaccio della bestia trionfante" di Giordano Bruno e i Mistici (sì, i mistici!) medievali: proprio il genere di testi da palinsesto del Biscione. La settimana scorsa a Parigi, ha rivelato la nuova fonte di ispirazione: "La sera leggo i Diari di Mussolini". Questa volta, il testo lo sta assorbendo bene. Dieci anni fa, indicava il trio di intellettuali di riferimento: Giuliano Ferrara, Paolo Guzzanti e Ferdinando Adornato (neanche una riga invece su Bossi, Fini e Casini). Oggi l'Elefantino si annoia. Adornato è finito nell'Udc, disperso, in quel mondo che definiva di "uomini cinici senza qualità". Guzzanti è un fiume in piena contro "il priapismo e cesarismo di Brianza". Al loro posto il professore di chiara fama Gaetano Quagliariello, il martire occidentale Renato Farina e, in primis, l'estensore materiale della Storia italiana: da coordinatore redazionale a ministro della Cultura, la corroborante parabola di Sandro Bondi. Ecco uno che in questi dieci anni ha svoltato, dopo aver cantato il culto per la famiglia e la dedizione del Cavaliere verso i suoi cari, Veronica, figli di primo e di secondo letto:" Adora fare il marito e il papà, autentici momenti di felicità" strappati "al lavoro alla scrivania fino alle due e mezzo".

Eh, lavoro. Scrivania. Il paese non è cambiato, ma le notti del condottiero di Arcore si sono vivacizzate: spettacolini, farfalline, abitini, letterine, meteorine. E lettoni, però. Dalla foto di gruppo esce Veronica, passa Noemi, entra Patrizia D'Addario, spuntano nel Pdl fisioterapiste, infermiere, igieniste dentali, e ora, in via del divorzio numero due, chi lo tiene? In Abruzzo, educato: "Posso palpare la signora?". Il 2 giugno, a fianco di Giorgio Napolitano, manca poco che fischi come un marinaio che non tocca terra da mesi e che salti la barriera vip in preda a un virile e molto gesticolante entusiasmo al passaggio di una avvenente crocerossina. A Sofia: "Da quando sono scapolo ho la fila dietro la porta". Chissà i prossimi dieci anni, una storia italiana cosa riserva.

Manca all'appello qualcosa? Lo Stato on line, ancora in stand by. La scuola delle tre I, Inglese, Internet, Impresa, difficile da attuare con 25 mila docenti, post cura Gelmini, senza cattedra da settembre. Sbandierava risorse per le forze dell'ordine, "da dotare di mezzi e tecnologie", nel 2001, ma sulla Finanziaria 2009 perfino il ministro Roberto Maroni si schierò con i poliziotti senza stipendi e benzina. E la Grande Riforma Istituzionale: "Attribuzione ai cittadini del diritto di scegliere i governanti!", promise Silvio dieci anni fa, e invece è arrivato il Porcellum e quel poco che si poteva scegliere, con le liste bloccate è bello che andato. E "il dimezzamento del numero dei parlamentari". Mai avviato, peggio che posare la prima pietra a Messina.

Berlusconi-mitologico-culo Il meglio di sé il Cavaliere in questi dieci anni l'ha dato su giustizia e informazione. Nuovo codice penale, nuovo codice civile, riforma della giustizia, 39 leggi ad personam sbandierava al punto di partenza. E qualche giorno fa, il ministro Angelino Alfano non si è fatto cogliere impreparato: "La riforma della Giustizia? A settembre si fa, sono pronto". E ci mancherebbe, dopo solo dieci anni che ne parlano. Molto più rapidi i berluscones si sono rivelati nella giustizia creativa quando in ballo c'è il corpo del capo, anzi del reato: che spaziano dal legittimo impedimento alle Cirami-Cirielli-Schifani-Alfano, dalla Gasparri all'ultimo ddl sulle intercettazioni. Il ddl sulla corruzione? Insabbiato: eppure era l'unico che serviva davvero, visto il prosperare del ramo corruttori & concussori, certificata dalla Corte dei conti: corruzione più 229 per %, concussione più 153 nell'ultimo anno. Finalmente, un settore del fare.

Libertà di opinione e di espressione, predicava allora. Nell'Italia 2010, l'obiettivo si è trasformato nel bavaglio all'informazione, e nella minaccia di non firmare, lui proprietario di Mediaset diventato con l'interim dello Sviluppo Economico, anche ministro della televisione, il contratto di servizio con la Rai troppo faziosa ("Era una battuta", si sono affrettati a comunicare da Palazzo Chigi). Nonostante lo sbarco a viale Mazzini, di uomini di totale fiducia, dal dg Mauro Masi a quello del Tg1 Augusto Minzolini. "La libertà è come una corda tesa che non si spezza d'un colpo, ma si allenta, si infeltrisce, diventa infine libertà condizionata, libertà che non c'è più". E su questo, ce la mette tutta per non deludere. "Il nostro è un partito dei valori e dei programmi", sosteneva, "il contrario dei vecchi partiti che considerano il programma carta straccia". Lui no, se ne guarda bene. Non mettendolo mai in pratica, torna sempre utile. E sempre come nuovo.

June 20, 2010

Bruno Vespa condannato in appello per diffamazione della Prof. Isabella De Martini

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Bruno Vespa condannato in appello per diffamazione della nostra amica e collaboratrice Prof. Isabella De Martini

Ma se cercate la notizia sulle agenzie, o sui giornali online, non ne trovate traccia, salvo che sul "Corriere Mercantile" di Genova, che non è scaricabile se non per gli abbonati. Invano si cercherebbe la notizia sui podcasts dei siti RAI, e crediamo di non sbagliare affermando che certamente Minzolini si sarà dimenticato di dare la notizia... Ma ecco cosa mi scrive Isabella:

Caro Antonio.
"Corriere Mercantile" del 18 Giugno 2010
Causa-Vespa la vicenda è questa : io nel G8 di Genova avevo il ruolo di Vice-Capostruttura, con delega alla Logistica ed agli Eventi Culturali Collaterali. Nel svolgimento delle mie funzioni mi ero accorta che gli appalti erano assegnati prevalentemente agli amici di Gianni Letta, fra i quali il suo consuocero Ottaviani, che possiede a Roma vari alberghi ed una organizzazione di Catering.

Quindi, tutta l'organizzazione dell'evento venne attribuita a Maria Criscuolo, che gestì praticamente tutto... (guarda su internet e vedrai) La Criscuolo non è altro che la prestanome di Ottaviani e Letta...

Io feci un esposto in Procura a Genova , ma venne subito trasferito a Roma e altrettanto prontamente archiviato! Dopo pochi mesi uscì l'annuale libro di Vespa : "La Scossa" ,dove a pag.395 si dedicò alla mia distruzione, presentandomi come una signora genovese che doveva organizzare "sfilate di moda" (sic) a Portofino, e invece ficcò il naso in problematiche che non la riguardavano, quali la logistica e l'ospitalità delle delegazioni, creando malumori e imbarazzo a Gianni Letta (ci credo). Nota che la "Cricca" del G8 dell'Aquila è composta dalle stesse persone: infatti non vi sono in un vertice "solo" gli appalti edilizi, ma quelli per tutta l'organizzazione, che hanno valore equivalente; e indovina chi ha organizzato il G8 dell'Aquila, e in passato il Vertice di Pratica di Mare, e il semestre di Presidenza a Bruxelles italiano ecc. ecc.. : Maria Criscuolo e Ottaviani...

E' la primissima volta, a quanto mi risulta, che Vespa viene condannato anche in Appello. Ti assicuro che non è stato per niente facile trovare un Avvocato con tali attributi da andare contro la coppia Vespa-Iannini (penso che tu ben sappia che generino è la moglia di Vespa, Giudice già inquisito per il caso Squillante e messa da Berlusconi a dirigere il Ministero di Grazia e Giustizia...

Appena avrò copia della sentenza te la manderò, ma forse l'articolo apparso il 18 sul "Corriere Mercantile" del 18 e queste mie poche righe possono già esserti utili!
Isabella De Martini
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Cara Isabella,

aspetto copia della sentenza, che ovviamente pubblicherò con tutto il risalto che merita. Comunque il nostro insetto non è nuovo a condanne per diffamazione. Leggi qui:

Bruno Vespa condannato per diffamazione. La Cassazione: "Porta a Porta deve smentire ipotesi prive di riscontri"

Torniamo a parlare di Bruno Vespa e Porta a Porta. Ieri l’approfondimento sulla presunta violazione del Codice di autoregolamentazione emanato lo scorso maggio dall’Agcom in materia di rappresentazione di vicende giudiziarie nelle trasmissioni televisive. E’ giusto monitorare la situazione perché qualcosa si sta muovendo: il conduttore di Porta a Porta, infatti, è stato condannato a una multa di mille euro e risarcimento dei danni ai familiari della contessa Alberica Filo Della Torre in merito alla puntata del suo programma dedicato all’omicidio della stessa avvenuto all’Olgiata: stiamo parlando della puntata andata in onda il 13 febbraio del 2002. E’ stato respinto il ricorso dopo che il marito della vittima aveva ritenuto lesivo tale servizio. I motivi sono esattamente quelli di cui disquisivamo ieri: si legge nella sentenza della Cassazione che la colpevolezza è stata attribuita al conduttore “per non avere impedito che nel corso della trasmissione andasse in onda un servizio (per il quale è stata condannata anche l’autrice - ndr) in cui la morte della nobildonna era stata gratuitamente accostata ad una serie di ipotesi oggettivamente diffamatorie, in un contesto oscuro e inquietante di servizi segreti con conseguenziale pregiudizio per l’onore e la reputazione dei familiari”.
[Continua su TVblog.it]

Sulla magistratessa Augusta Iannini: ne sono un grande "cultore", da quando ho scoperto che era al famoso tavolo del Bar Tombini col giudice Squillante, noto falantuomo, ed altri. Insomma, "quattro amici al bar". Conservo gelosamente questo articolo:

"... Bionda, minuta, 46 anni, nata a L' Aquila, la Iannini e' moglie del giornalista televisivo Bruno Vespa. Il suo nome e' diventato famoso quando fece arrestare Carlo De Benedetti per le tangenti che sarebbero state pagate dall' Olivetti per la vendita di computer obsoleti alle Poste. Fino a ieri, la Iannini non era fra i magistrati romani "chiacchierati". Di lei, comunque, si era parlato in occasione della scoperta della famosa microspia al bar Tombini: c' era infatti anche lei attorno al tavolino dove furono intercettate le conversazioni di Squillante, Napolitano e Savia. Perche' la Iannini e' finita sotto inchiesta? Nell' ufficio dell' avvocato romano Marcello Petrelli (per il quale ieri e' stato emesso un provvedimento cautelare di sospensione dai pubblici uffici per due mesi) sono state sequestrate carte relative all' inchiesta su Italsanita' , nella quale furono coinvolti Giuseppe Ciarrapico e Mauro Leone, figlio dell' ex capo dello Stato. Un' indagine della quale la Iannini si e' occupata nel passato. Il "giorno nero" degli uffici giudiziari romani ha coinvolto anche altri magistrati..."

Ma molte altre cosine interessanti trovi sull'articolo completo del [Corsera]

Per completare il quadro, anche il Tafanus ha fatto la sua parte, pubblicando due posts sui personaggi che ruotano intorno alla tua storia:

June 19, 2010

Italy's gagging law - Private lives - A controversial bill that should worry investigators more than reporters

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AMONG the consequences of Silvio Berlusconi’s long ascendancy over Italy is the numbing of his compatriots’ democratic sensibilities. That the most controversial bill before parliament is being fine-tuned at meetings chaired by Mr Berlusconi’s trial lawyer, for example, no longer even merits comment.

The bill, which was to be forced through the Senate with a confidence vote on June 10th, places sweeping restrictions on the conduct and reporting of criminal investigations. Its most obvious beneficiary is Mr Berlusconi. Last year he was embarrassed by a corruption inquiry that stumbled on evidence that he was hosting parties for large numbers of women, including call girls. One of them claimed to have recorded his pillow-talk; a magazine put her recordings on the internet.

Bad motives are one thing; bad law another. Something else to which Italians are largely oblivious is the routine trampling on the rights of suspects and others caught up in investigations. Information is selectively leaked to reporters before the accused come to trial, often creating a presumption of guilt that is difficult to reverse, whether in court or in the public mind. An example is the case of Amanda Knox, an American student, and her Italian boyfriend, Raffaele Sollecito, who were convicted last year of the murder of Ms Knox’s British flatmate. Much of what was published before the pair’s trial (heard by lay as well as professional judges) was irrelevant to the case. But it gave an impression of two young people lusting after extreme thrills. Since bugged conversations can be leaked, blameless citizens recorded talking to suspects can find intimate secrets released to the media.

Some restrictions proposed by the bill are considered normal in other countries. It bans the publication of the details of an inquiry until after an indictment, when journalists will be able to report the gist (but not the exact wording) of recorded conversations; it stops prosecutors commenting on investigations they are overseeing; and it restricts filming in courtrooms.

But Italy is not like other countries. It is notoriously corrupt, so politics and justice overlap. And its sluggish legal proceedings can take years to reach the point of indictment. Opponents of the law argue that it would have stopped many of the scandals that have moulded Italian politics from coming to light until they were irrelevant. But it can also be argued that prosecutors and judges would have been given a healthy incentive to speed things up.

Altogether less debatable are the restrictions the bill seeks to impose on investigation in a country where organised crime is rife. Wiretaps will require approval from a three-man panel of judges and become illegal after 75 days (unless the overseeing prosecutor obtains successive three-day extensions). The bill exempts inquiries into the Mafia and terrorism. But as judges, prosecutors and even conservative police trade unions have stressed, big successes against organised crime grow out of long, painstaking inquiries into more mundane activities like money-laundering and loan-sharking—which are not exempted from the restrictions.

A senior anti-Mafia prosecutor in Sicily has said that neither of Cosa Nostra’s last two “bosses of bosses” would be in prison if the law had been in force earlier. That is a warning Italy’s lawmakers should be taking more seriously than Mr Berlusconi’s right to keep his sex life private.

The Economist - Jun.10th, 2010

June 18, 2010

Vincere! - Berlusconi, Mussolini et "La Libre Belgique"

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Comme Mitterrand, Mussolini avait une femme et un enfant cachés. De ce scoop historique, Marco Bellocchio tire un film formidable qui explicite le mot "mise en scène". A la base, il y a un mélodrame, l’histoire d’une femme qui donne tout à un homme : son cœur, son corps, ses biens. Ida Dalser sacrifie à tout à Mussolini qui, lui, la sacrifiera à son destin politique en l’enfermant dans un hôpital psychiatrique. Pour donner à cette histoire toute sa puissance, son italianité, Bellocchio la traite sur le mode de l’opéra. D’une certaine manière, la musique est à l’opéra, ce que l’image est au cinéma : la composante fondamentale. D’autant qu’à l’époque des faits, le cinéma est muet. Sans renoncer à la parole, Bellocchio imagine son film comme s’il était muet en lui donnant un rythme particulier et en démultipliant la force expressive des images. C’est tout à la fois un récit poignant, une métaphore lumineuse d’une Italie trahie, une mise en abyme politique établissant une continuité de Mussolini à Berlusconi. Vincere, ce n’est pas du cinéma, c’est du 7e art. (Home Screen/Twin Pics)
La Libre Belgique

June 17, 2010

Berlusconi: «Siamo tutti spiati: in Italia 7,5 milioni di intercettati». Anm: «Le cifre lo smentiscono»

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Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi apre all'ipotesi di slittamento dei tempi parlamentari del ddl intercettazioni. E a questo punto in ambienti della maggioranza non si escludono modifiche su alcuni punti controversi. È quanto emerso dal vertice del Pdl tenutosi nel primo pomeriggio a Palazzo Grazioli nel corso del quale il Cavaliere, secondo quanto riferito da alcuni partecipanti, avrebbe posto le basi per un cambiamento di strategia su questo tema. In giornata anche il leader della Lega Umberto Bossi non aveva escluso la possibilità di modifiche tramite emendamenti: «Se qualcuno fa qualche emendamento non viene buttato nel cestino». Quanto alla priorità tra manovra e intercettazioni, «ormai - ha detto Bossi - le cose sono state messe in fila». Parlare di vicolo cieco forse è esagerato fatto sta che il muro sollevato innanzitutto dai finiani, l'attenzione del Colle su alcuni punti del disegno di legge e la possibilità di una bocciatura da parte della Corte Costituzionale avrebbero indotto il il Cavaliere ad un cambio di strategia in corsa. Così non si può andare avanti, avrebbe confidato a diversi deputati, Fini ha ricominciato a fare i capricci, non si capisce bene cosa voglia. In mattinata il premier Silvio Berlusconi, all'assemblea della Confcommercio, a Roma non mostrava nessuna apertura: «In Italia siamo tutti spiati. Ci sono in italia circa 150 mila telefoni sotto controllo: considerando 50 persone per ogni telefono, vengono fuori così 7 milioni e mezzo di persone che possono essere ascoltate. Questa non è vera democrazia, è una cosa che non tolleriamo più».

«LOBBY CONTRO LA LEGGE» - «Non c'è la tutela della libertà di parola», ha proseguito il premier. «Così non può essere in un Paese civile. Ditemi se è possibile essere spiati in questo modo. C'è una piccola lobby di magistrati e giornalisti che è contro» il disegno di legge del governo. «Noi abbiamo preparato il provvedimento in quattro mesi. È stato undici mesi alla Camera, dodici mesi e mezzo al Senato, e ora alla Camera si parla di metterlo in calendario a settembre. Poi bisognerà vedere se il capo dello Stato lo firmerà e poi, quando uscirà, ai pm della sinistra non piacerà e si appelleranno alla Corte costituzionale che, secondo quanto mi dicono, la boccerà», ha detto il presidente del Consiglio.

«NESSUN POTERE AL PREMIER» - Berlusconi ha ribadito, come aveva già fatto che, a suo dire, il presidente del Consiglio, a differenza dei suoi colleghi europei, non ha poteri: «Quando un imprenditore come me pensa alle cose da fare, si scoraggia, perché per arrivare a un risultato concreto bisogna passare le forche caudine di tante difficoltà che a volte uno pensa "chi me lo fa fare, torno a fare quello che facevo prima o me ne vado in pensione"». Secondo il Cavaliere il problema è soprattutto «nell'architettura istituzionale», che «risente del timore dei padri costituenti che potesse tornare una dittatura». Bisogna quindi riformare la Costituzione, ha indicato il premier, per renderla adeguata alle esigenze di una Paese moderno.
BERSANI: TERRORISMO AD PERSONAM - Dura la reazione del segretario del Pd Pier Luigi Bersani: «Siamo in presenza di affermazioni scomposte e propositi pericolosi. Mi fa impressione la strana contabilizzazione delle intercettazioni che ha fatto Berlusconi, fino a dare l'idea che noi saremmo in una sorta di Grande Fratello, in uno stato di polizia. Questo terrorismo ad personam non va bene, perché non si può prendere a pretesto il problema per mettere dei limiti alle investigazioni e alla libertà di informazione. Questo è terrorismo e lascia il tempo che trova».

ANM: «NUMERI DIVERSI» - Luca Palamara, presidente dell'Associazione nazionale magistrati, ha smentito le cifre citate da Berlusconi: nel 2009 - spiega - le utenze telefoniche intercettate sono state 119.553, le cimici piazzate in ambienti pubblici e privati sono state 11.119, mentre le «altre tipologie di bersaglio» sono state 1.712, per un totale di 132.384 intercettazioni. Il tutto al costo di circa 272 milioni di euro, un dato di poco superiore alla media di spesa degli anni 2003-2009, secondo i dati dell'Anm. Il vice presidente Gioacchino Natoli, a proposito dei costi, ha sottolineato: «Le spese vengono anticipate dallo Stato, ma in caso di condanna vengono recuperate a carico dei condannati». Per l'associazione dei magistrati la riforma avrà «conseguenze gravissime» sulla lotta al crimine dato che impedirebbe intercettazioni ambientali in moltissimi luoghi come i bagni delle scuole, dove «tale strumento investigativo ha spesso consentito di individuare gli autori di reati di pedofilia». Inoltre, conclude l'Anm, «con la nuova legge non sarebbero stati individuati gli autori dell'omicidio D'Antona».

OSCE - Intanto l'Osce ha respinto i rilievi mossi dal governo italiano di inopportunità della presa di posizione dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa sul ddl sulle intercettazioni, precisando che è «normale e consueto» che l'istituzione faccia sentire la sua voce nei processi parlamentari, ma sottolineando anche che «naturalmente il Parlamento italiano è sovrano e indipendente». Lo ha detto Roland Bless, vice della responsabile per la libertà dei media, Dunja Mijatovic, che martedì aveva criticato in un comunicato il ddl.
(Corriere.it - 17 giugno 2010)

...è inutile dire che se questa cavolata dei 7,5 milioni di italiani intercettati fosse vera, in Italia in una famiglia su tre ci sarebbe un "intercettato... E spararle meno grosse? Comunque io non avrei nessuna obiezione ad essere casualmente intercettato, se questo servisse a smascherare un bandito, magarii appartenente al Popodo della Libertà Vigilata...

June 16, 2010

Italie : le Sénat adopte une loi controversée sur les écoutes téléphoniques

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Le Sénat italien, dominé par la droite de Silvio Berlusconi, a adopté jeudi 10 juin, au cours d'un vote de confiance boycotté par l'opposition, une loi controversée limitant fortement l'utilisation des écoutes téléphoniques dans les enquêtes de la justice. Pour entrer en vigueur, la loi doit être adoptée dans les mêmes termes par la Chambre des députés, puis signée par le président de la République.

Selon la majorité de Silvio Berlusconi, cette loi est nécessaire pour protéger la vie privée des citoyens, qui voient trop souvent leur nom apparaître dans les journaux dans le cadre de fréquentes fuites d'écoutes. "Cette loi est une cochonnerie et la démocratie est en jeu", a pourtant tonné Felice Belisario, chef des sénateurs du parti d'opposition Italie des valeurs (IDV) de l'ex-magistrat Antonio Di Pietro. Des députés IDV ont dormi au Sénat en signe de protestation. "Vous voulez cacher vos affaires et l'utilisation que vous faites de l'argent public ; vous dites vouloir protéger la vie privée mais c'est pour que le peuple reste aveugle et ignare", a lancé Anna Finocchiaro, présidente des sénateurs du Parti démocrate (principal parti d'opposition), en annonçant le boycottage du vote.

Une des mesures les plus critiquées est celle prévoyant la limitation des écoutes téléphoniques à 75 jours. Ce délai peut être prolongé de trois jours en trois jours. Mais cette prorogation doit être approuvée à chaque fois par un collège de trois juges, un mécanisme complexe, critiqué aussi bien par la justice que par la police. De lourdes amendes allant jusqu'à 450 000 euros pour la publication d'écoutes téléphoniques dans les médias ont par ailleurs soulevé les protestations des éditeurs et des journalistes.

LOI ASSOUPLIE POUR LES JOURNALISTES

En mai, le gouvernement avait, sous la pression d'une partie de l'opinion et de la presse, revu en partie ce projet de loi. Le texte interdit également la divulgation dans les médias de tout acte judiciaire pendant une enquête et avant un procès, et les éditeurs de journaux qui contreviendraient à cette disposition risquent de lourdes peines : deux mois de prison et un maximum de 464 700 euros. Mais une première mouture de la loi prévoyait, pour les journalistes, une amende de 20 000 euros et un maximum de 60 jours de prison. Les parlementaires de la majorité avaient finalement accepté de réduire de moitié ces amendes.

Pour l'opposition, la majorité veut par cette loi museler la presse et éviter qu'éclatent des affaires comme celle qui touche actuellement le chef de la Protection civile, Guido Bertolaso, un protégé de M. Berlusconi, soupçonné de corruption dans l'attribution de marchés publics. Le scandale a déjà coûté son poste au ministre du développement économique, Claudio Scajola, accusé d'avoir en partie payé son appartement avec l'argent de Diego Anemone, un entrepreneur arrêté pour corruption.

Forcé de démissionner, le ministre s'était défendu en arguant que quelqu'un avait versé "à son insu" l'argent de l'achat, une ligne de défense qui avait à l'époque fait la joie des émissions comiques. En juillet 2004, il était devenu propriétaire d'un appartement de 180 m2 avec vue sur le Colisée, pour, officiellement, 610 000 euros, un montant dérisoise selon les experts. Pour les enquêteurs, il aurait ajouté 900 000 euros "au noir", comme c'est l'habitude en Italie pour payer moins d'impôts.

ACHATS D'APPARTEMENTS ET PRESTATIONS SEXUELLES

Mais cette somme avait laissé des traces embarrassantes et, selon les enquêteurs, Claudio Scajola, à l'époque ministre pour la réalisation du programme du gouvernement Berlusconi, était l'un des bénéficiaires du système de corruption mis au point par un groupe d'entrepreneurs et de fonctionnaires. En échange de l'attribution de juteux marchés publics, ils offraient des faveurs aux personnalités politiques qui pouvaient leur être utiles. Faveurs sous forme d'aides pour l'achat d'appartements, la réalisation de travaux privés ou même des prestations sexuelles.

Le Monde - 10.06.10


June 15, 2010

Monito dell'OSCE all'Italia: "Rinunciate alla legge sulle intercettazioni: ostacola il giornalismo"

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Intercettazioni L'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce), con sede a Vienna, ha chiesto oggi all'Italia di rinunciare al disegno di legge sulle intercettazioni o di modificarlo in sintonia con gli standard internazionali sulla libertà di espressione. «Sono preoccupata che il Senato abbia approvato una legge che potrebbe seriamente ostacolare il giornalismo investigativo in Italia», ha detto in un comunicato oggi Dunja Mijatovic, responsabile dell'Osce per la libertà dei media.

«I giornalisti devono essere liberi di riferire su tutti i casi di pubblico interesse e devono poter scegliere come condurre una indagine responsabile», ha aggiunto Dunja Mijatovic, responsabile dell'Osce per la libertà dei media. Per entrare in vigore, la legge deve ancora essere approvata dalla Camera e firmata dal capo dello Stato, precisa in chiusura il comunicato.

Alta tensione nel PdL: «Non vorrei che qualche falco berlusconiano volesse lo scontro istituzionale. Che accarezzasse l'idea di farsi respingere la legge dal capo dello Stato per riapprovarla nello stesso testo e avviare uno scontro costituzionale». Lo afferma a proposito del ddl intercettazioni l'ex vicepresidente dei deputati del Pdl, Italo Bocchino, che aggiunge: «sarebbe un errore di metodo colossale non discutere più sulla norma». «Chi replica a Fini - spiega Bocchino - non conosce bene il regolamento della Camera. La tabella di marcia non la decide Fini, ma la Costituzione, il regolamento e le scelte di Berlusconi». Spiega Bocchino: «Il presidente del Consiglio ha voluto fare la manovra con decreto legge e le intercettazioni con disegno di legge: quindi Fini è obbligato a calendarizzare prima la manovra». Inoltre, avverte Bocchino, «sarebbe un errore di metodo colossale non discutere più. Il ministro della Giustizia potrebbe accorgersi che è meglio una settimana di riflessione in più anzichè farsi bocciare la legge dal Quirinale o dalla Corte costituzionale».
Bocchino esplora la Carfagna .
Bocchino-carfagna «In un partito si può esprimere liberamente e senza alcuna censura il proprio pensiero, salvo rispettare nel voto le decisioni assunte democraticamente negli organismi dirigenti. È riprovevole invece ricorrere, come fa Bocchino, ad argomenti risibili e inappropriati sia quando chiamano in causa il Pdl che ancor più le libere e insindacabili decisioni del capo dello Stato». Lo scrive in una nota il coordinatore nazionale del Pdl, Sandro Bondi.

Noi, da parte nostra, vorremmo dire a Bondi che fra le due ridicole serie di osservazioni, le sue ci creano maggiore ilarità di quelle, anch'esse piuttosto comiche, di Italo Bocchino.

Ad Italo Bocchino vorremmo chiedere perchè i finiani (e i bocchiniani...) abbiano votato, in Senato, una legge così ignobile, pericolosa, piena si insidie istituzionali. I cani da guardia della democrazia non acquisiscono meriti dal modo in cui abbaiano, ma dal modo in cui mordono. Lui e Fini finora sono stati capaci solo di tenere, affettuose leccatine alla mando del loro padrone. Quindi Bocchino taccia, o parli dopo essersi dimesso da qualsiasi cosa. E non dimentichi di chiedere scusa ai suoi elettori.
Tafanus

(leggonline.it)

Racial violence continues in Italy as four migrant workers wounded in shootings

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Two migrant workers from Africa were shot and two more beaten with iron bars last night as racial unrest continued to grip the town of Rosarno in the south of Italy, after a night of rioting and an earlier shooting in which a further two immigrants were wounded. On a main road, close to a disused building in which hundreds of itinerant farm workers live in conditions of squalor, about 100 local people armed with iron bars and wooden staves were manning an illegal roadblock. The latest shooting took place at the same location as the earlier attack – an unoccupied factory on the outskirts of the town that also serves as sleeping quarters for workers from all over Africa. As in the previous attack, a drive-by shooting, the victims were hit and injured with pellets from an air rifle or pistol.


Following the first incident, more than 100 immigrants rampaged through the town on Thursday night, smashing car windows with steels bars, setting rubbish bins and cars on fire, and clashing with police in riot gear. Some 2,000 immigrants demonstrated in front of the town hall yesterday to protest at what they said was racist treatment by locals. Some shouted "We are not animals" and carried signs reading "Italians here are racist". As the demonstrators marched through Rosarno to the town hall, a resident fired shots into the air from his balcony, allegedly to protect his wife and child, who he said had had stones thrown at them by protesters.

By nightfall, after further demonstrations by immigrants and locals, seven people had been arrested and 37 injured. Several clashes were reported between locals and immigrant farm workers, most of whom come from sub-Saharan Africa or the Maghreb. Furious about the violence and damage, groups of locals occupied the town hall and blocked a main road.

Silvio Berlusconi's interior minister, Roberto Maroni, provoked controversy by appearing to blame earlier governments for the outburst of violence. He said: "For all these years clandestine immigration has been tolerated, which feeds crime." But others pointed a finger at the farm workers' conditions. Father Carmelo Ascone, the parish priest of Rosarno, said they reminded him of the circles of hell in Dante's Divine Comedy. "These people live in inhuman and desperate conditions," he said. Several thousand immigrants live in and around Rosarno while helping with the harvest of oranges and clementines.

Looming behind the disturbances is Calabria's mafia, the 'Ndrangheta. Rosarno, a town of 14,000 inhabitants, is a stronghold of the organisation, which police and prosecutors say has overtaken Cosa Nostra in Sicily to become Italy's most potent crime syndicate. In December 2008, the town council was dissolved on orders from the head of state because it had been infiltrated by mobsters and their known associates. Rosarno is currently administered by a prefect appointed by the central government.

The prefect, Domenico Bagnato, said yesterday: "The situation is serious and onerous. I have spoken to the immigrants and I have told them that we shall do everything possible to protect them. But I have also made it clear that they ought not to confuse an attack by individuals with the attitude of the entire town." Just over a year ago, at the time of the last citrus harvest, an unknown gunman walked into a factory where several hundred farm workers were sleeping and shot two of them. One, a 21-year-old from the Ivory Coast, was seriously injured.

The latest riot began as a protest against the insecure conditions in which the immigrants find themselves. But a former town councillor, Domenico Ventre, said: "The immigrants in Rosarno are helped and assisted. Their reaction to the isolated incident on Thursday was disproportionate. We cannot allow them to devastate our town, spreading fear among the inhabitants." In their report of arrests, the Carabinieri said that one man had been held for trying to run over a farm worker with an earth mover. Another had allegedly attempted to run down an immigrant with his car. A smaller riot by immigrants broke out near Naples in September 2008 after a multiple killing that was linked to organised crime.

According to the Catholic charity Caritas, immigrants now account for 7.2% of the resident population in Italy – one percentage point more than the EU average. Caritas put the number of legal immigrants at 4.5 million and said the number of illegal immigrants had fallen sharply, to 422,000. Berlusconi's government has taken a hard line against illegal immigration and made an agreement with Libya to prevent boatloads of immigrants landing on its southern shores from Africa. The boats are now routinely intercepted in international waters and returned to Libya.

The disturbances in Calabria have brought home the fact that the wretched migrants who arrive from Africa off Italy's coastline do not disappear once they are taken ashore. Thousands end up in a transient workforce of crop-pickers that finds work in the south. Some of the Africans who rebelled after the shooting in Rosarno will have been helping with the wine harvest in Sicily in the early autumn or picking olives in Puglia in the late autumn. Some will be intending to drift up to Campania, around Naples, next spring.

On the Gioia Tauro plain which encompasses Rosarno, they are collected each morning by overseers and driven into citrus groves for work that can last from dawn to dusk. "They earn €25 a day", said Father Ennio Stamile of the Roman Catholic charity Caritas. "They have to send money to their countries to maintain their families and also live here. Not much is left for them. The economic crisis has exacerbated their situation." "On the plain, there are about 2,000 African immigrants who sleep the night crowded together in a former paper mill and another large building, said Monsignor Pino de Masi, the vicar-general of the Oppido-Palmi diocese. "If anyone from central government were to see the conditions in which they live, without sanitation, electricity, water or heating, they would not be surprised by what has happened."

(John Hooper in Rome - The Guardian), Saturday 9 January 2010
http://www.guardian.co.uk/world/2010/jan/08/standoff-italy-four-africans-wounded

June 14, 2010

Good Morning, Italy, from Freedomland, Canada

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Why a blog in Canada, mainly dedicated to italian affairs? Simply because freedom in Italy is no longer granted. Simply because we, canadians, intend to help our italian friends to keep on a "safe place" their possibilities to speak, write, discuss, argue, fight.

It may sound incredible that after 65 years we are called again to help our italian friends on their fight against the new, smooth fascism, but this is the situation in Italy, and this situation will not improve in the near future.

We lucky canadians (many of us with italian blood in our veins) intend to give all the possible support to our italian friends. Just as it happened 65 years ago, we are ready to help, offering the most powerful arms of the XXI century: freedom of communication. This site will also inform old and new canadians about what's goin' on in Italy. There'll not be, in Italy, a new Mussolini.

Put this site in your bookmarks. Maybe a day will come, when you could need to get news from Freedomland

Quando la bufala corre in rete - Prodi difende la BP? Pandemia di una cazzata


TafanusLa rete è bella, si sa, se la si usa col cervello. Succede raramente. Seguite questa storia, è molto istruttiva. Dunque, su Facebook vengo "taggato" in una nota, da una mia amica. La nota, fra le altre cose, riprende una notizia, di cui riprendo l'incipit:

"...Anche l’ex premier Romano Prodi scende in campo al fianco di BP. Secondo il Times londinese, ripreso da MF-Milano Finanza, Prodi avrebbe accettato di "prendere parte" (sic!) a un gruppo di consiglieri internazionali appositamente costituito per curare l’immagine del colosso petrolifero britannico, in discesa verticale dopo l’esplosione della piattaforma off-shore che sta provocando un disastro ambientale nel golfo del Messico. Tra le personalità scelte per l'operazione ci sarebbe anche Josh Boltern, ex capo dello staff del presidente americano George W. Bush, nonché l’ex amministratore delegato della stessa BP, Peter Sutherland. Quest'ultimo è anche ad di Goldman Sachs International, la banca advisor del gruppo britannico che ha dimezzato la sua capitalizzazione di Borsa nei 50 giorni successivi all’esplosione della piattaforma petrolifera..."

Vi risparmio il seguito. La notizia è ghiotta. In primo luogo, perchè mi riesce difficilissimo immaginare Prodi, che non è mai riuscito a "curare" la propria immagine, ingaggiato per curare l'immagine di chicchessia. Se almeno avessero detto "per fare lobbying"... In secondo luogo, perchè questa ghiottissima notizia è stata ignorata da quasi tutti i giornali italiani, tranne uno: il Geniale di Berlusconi (Paolo), diretto dal mitico Littorio Feltri (un uomo, un giornalista, un mito... come direbbe Minà). Ma neanche con queste poco rassicuranti premesse, a qualcuno viene in mente di controllare il "percorso" della notizia (chiamiamola così...).

Scatta così un'accesissima discussione, quasi one-way, contro Prodi, il Mortadella, colui che non capisce un cazzo di macroeconomia, and all the rest of it... Inutile spiegare che colui che non capisce un cazzo di macroeconomia ha risanato l'IRI, ha risanato due volte i conti italiani, è stato docente alla London School of Economics... Niente da fare. Di fare un minimo di verifica sulla "notizia" proprio non passa per la mente a nessuno. Allora ci provo io. Non è né un compito difficile, né lungo. Anzi, è persino divertente.

Partiamo dalla fonte primaria: Andrea Fiano - giornalista a me sconosciuto - addirittura da New York, per un prestigioso giornale economico: "Milano Finanza". A questo punto, dato che conosco bene l'albero genealogico di "Milano Finanza", lascio anch'io un mio commento, che è, in sintesi, il seguente:

Panerai-paolo "...scusate se non riesco ad avere una erezione per questa notizia. Quando leggo una notizia, cerco di sapere "chi c'è dietro". Per dire, fa differenza se una notizia è sulla BBC o su Minzolini... Bene, questa notizia viene da Milano Finanza, che appartiene al Gruppo "Class Editori", che appartiene al Cav. Paolo Panerai (nominato Cavaliere a Milano nel 2003, per meriti che mi sfuggono).

Di se stesso Panerai scrive (in terza persona, come il Papa): "...Ha iniziato, a 16 anni, l’attività giornalistica a Grosseto presso la redazione locale de “La Nazione”...". Precoce, il ragazzo! di cosa avrà scritto, a 16 anni? di calcetto a cinque? di crediti swap? a saperlo...

Con la sua casa editrice, partorisce anche mostri come “Capital”, e poi “Auto Capital”, “Linea Capital” e “Sport Capital”: giornali che mi fanno venire l'orticaria già da tutti questi "Capital". Dopo questi giornali orientati al "popolo", ne fonda altri, sempre nella stessa linea stilistica: “Class”, “Luna”, “Patrimoni”, “Case & Country”, “Campus”, “Lombard”, “Gentleman”... quindi la prima edizione internazionale di “Gentleman” in Spagna (esigenza fortemente sentita dagli spagnoli) "Class News", nel 2006 la prima edizione di “Gentleman” in Belgio e Turchia (imperdibile), e l’acquisizione di “Capital” da Rcs.

Dal 1980 svolge attività imprenditoriale nel settore vinicolo in Toscana, per la quale ha ricevuto la laurea h.c. in agraria dall’Università di Providence (Usa).

Insomma, un uomo dal multiforme ingegno, ma per i miei gusti troppo orientato alla "Class", al "Capital", e ai "Gentlemen". Poi, per carità... è anche possibile che sia un uomo non di destra classista e capitalista, ma gli indizi non promettono niente di buono. Cosa ne direste se di fronte a questa notizia bomba (anzi, palla. più che bomba) chiedessimo anche la versione del diretto interessato, cioè di Romano Prodi, prima di sparargli addosso a palle incatenate?..."

Ma non c'è neanche bisogno ci cercarle, le notizie, perchè a coloro che le notizie non vogliono schivarle, cadono addosso da sole... La mia amica cita un giornale che "ha appreso da Milano Finanza", che a sua volta ha appreso dall'autorevole "Times" di Londra? Un minuto di ricerca, e si scopre la fonte della mia amica: una articolessa del "Geniale" di proprietà di Berlusconi (Paolo), diretto dal mitico giornalista moderato Littorio Feltri (si, proprio lui, quello sospeso dall'ordine dei giornalisti per alcuni spiacevoli incidenti di percorso...)

Un bel titolone sobrio... "Per soldi Prodi difende i petrolieri che hanno avvelenato l'Atlantico"; una bella foto in versione "scemo del villaggio"; qualche condizionale, l'uso di una fonte "autorevole" come il "londinese Times, ed il gioco è fatto. Guardare per credere [l'articolo del Geniale]:

Geniale-prodi

Ma poichè, come è noto, io sono un lontano pronipote di San Tommaso, voglio vedere la notizia originale, sul sito del "londinese, autorevole Times" (si dice così?). Il giornale possiede un efficientissimo data-base. Faccio una ricerca per "Prodi", ordino i dati a partire dal "newest issue" e... trovo che l'ultima volta che [l'autorevole Times] si è occupato di Prodi è stata l'11 febbraio, oltre due mesi prima dell'incidente alla piattaforma. Non è fantastico il banditismo, o almeno la sciatteria di certo giornalismo?

Ma la cosa non finisce qui, perchè a cercar bene (ma mica tanto!) e a volerla trovare, la versione autentica di Provi la si trova in 35 secondi. Pasta andare su "gogol", digitare "prodi bp", e in 32 millesimi di secondo, prima pagina di gogol, prima riga, si trova [questo comunicato ANSA]:

Vittorio-feltriProdi conferma querela al Giornale - Il portavoce: ha pubblicato ieri falsa notizia nonostante smentite

ANSA - 13 giugno, 16:39
ROMA, 13 GIU - Romano Prodi conferma la sua querela al Giornale. Lo dice la sua portavoce Sandra Zampa, deputata Pd, accusando il quotidiano di 'malafede'. 'Il Giornale - ricorda Zampa - ha pubblicato ieri una falsa notizia riguardante il presidente Prodi e la BP, nonostante che la notizia fosse gia' stata smentita con ampia pubblicita'. Di conseguenza, leggendo in cio' una chiara volonta' diffamatoria, e' stato annunciato, da parte del presidente, il ricorso alle vie legali nei confronti del Giornale.

Fine della storia. Per quanto concerne "Milano Finanza" e il "Geniale", si tratta di ordinaria cialtroneria del giornalismo di destra. Per quanto riguarda i partecipanti alla discussione su facebook, nessuno dei quali ha avvertito la necessità di scusarsi con Prodi, si tratta di ordinaria (nel senso di "scadente") cattiva educazione, e di ordinaria (cioè scadente) capacità di maneggiare la rete. Uno strumento potente, ma pericoloso se messo in mano a gente diversamente intelligente, o non troppo portata all'etica dell'informazione perbene. Tafanus

AdnKronos

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