June 23, 2010

don Aldo Antonelli, e la Porta Santa della Perdonanza, all'Aquila.

Ricevo da don Aldo Antonelli questo scambio di opinioni con un suo amico romano, Massimo:

Caro don Aldo,

senz’altro sarai informato meglio di me, ma qualche giorno fa gli Aquilani (che l'altro giorno hanno bloccato l’A24, ed era ora) hanno accolto a suon di fischi e megafoni incavolati i lestofanti bertolaso guido e letta giovanni, improvvidamente giunti all’Aquila per inaugurare lo smantellamento delle impalcature che coprivano la bella facciata di Santa Maria di Collemaggio, da poco messa in sicurezza (ci sono entrato due domeniche fa ed è meglio che niente, ma viene letteralmente da piangere, a vedere i danni).

Un’impresa nella quale i due non possono rivendicare merito alcuno, a conferma che non ci si perita di “mettere il cappello” su qualsiasi evento in grado di procurare un attimo di pubblicità. Ma poiché non c’ero, gli amici del posto mi hanno oggi informato che, allo scopo di sottrarli a un temuto linciaggio, magari “morale”, i religiosi della basilica non avrebbero trovato di meglio che farli passare dalla Porta Santa.

Mi domando come vedi la cosa tu, credente e “ordinato”, se persino io, non-credente, ma in possesso degli strumenti indispensabili per interpretare l’atto alla luce della tradizione e della cultura cristiane, arrivo a leggervi una plateale contraddizione non solo di “forma”, pure oltre il limite della “blasfemia”; delle due l’una, infatti: o la Porta non è Santa, e allora cos’è il “chiasso” che vi si orchestra intorno al tempo della Perdonanza? Oppure lo è, e di nuovo allora siamo alla negazione della verità ritenuta tale in piena convinzione, che migliore definizione di “bestemmia” non troverei.
Cordialità. Massimo - Roma
Caro Massimo,

delle due la prima: la porta non è santa! Per un cristiano, con l'Incarnazione del Verbo è venuta meno la distinzione tra sacro e profano. Gesù, l'Uomo-Dio, ha abbattuto in sè questa barriera, e tutta la storia è diventata al tempo stesso storia sacra e storia profana!

Nel vangelo si legge che alla morte di Gesù "il velo del tempio si squarciò". Come a dire che con la morte di Cristo cade il sipario, o meglio la barriera che divide il sacro dal profano. Il concetto di sacralità è esso stesso anticristiano, caro Max. Noi cristiani crediamo nel procedimento inverso a quello del sacro. Se per i "pagani" (ma quanti cristiani sono ancora pagani?) sacro è ciò che viene sottratto all'uso comune dell'uomo e riservato alla divinità, cosa ci ha a che fare ciò con il cristianesimo in cui il "mistero" principale della fede è Dio che si fa uomo (l'Incarnazione), cioé Dio che si sottrae alla sua solitudine ieratica e diventa essere comune a disposizione dell'uomo?

Nel cristianesimo Dio si sottrae alla sacralità mettendosi, in Cristo, a disposizione dell'uomo! Sul numero 6 di MicroMega 2005 padre Vinicio Alabens scriveva e lamentava: "Storicamente, stiamo ricostruendo quello stesso apparato che ha ucciso Gesù di Nazareth e che era fondato sulla sacralità come separatezza dal mondo, dalla vita delle persone"
Buona giornata. Aldo

Aldo Antonelli

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